Deborah Napolitano
Deborah Napolitano
Nasce a Salerno nel 1973.
Nata a Salerno nel 1973, si laurea in architettura a Napoli e frequenta a Milano il Master in Disegno Industriale alla Domus Academy. Conclusa la lunga e importante parentesi milanese, il ritorno a Salerno segna un fondamentale cambiamento nel suo percorso espressivo: le forme sono plasmate e non disegnate, le visioni passano dall’architettura alla scultura.
Accanto a una serie di collettive, dove partecipa con interventi sempre più condizionati dall’analisi di una tradizione tradotta in innovazione, Napolitano è anche promotrice culturale: è il connubio tra la forma, contenitore rigido di tutte le convinzioni, le regole, i vincoli inflessibili e la tridimensione, l’intelligenza dell’ego, l’individualità identificata con se stessa e con la realtà contingente, il patto segreto dell’artista-architetto Deborah Napolitano con l’azione artistica.
La cifra imprescindibile di questa artista è un riverente ed avvincente rispetto per l’intorno, il circostante, la sua abilità nel cogliere lo spirito di un luogo.
Tra le ultime esposizioni ,personali si ricordano Women, a cura di Antonello Tolve (Gaba Mc – Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, 2018); Attesa, a cura di Galleria E-Contemporary (Trieste 2019); Nelle intime stanze della memoria (Centrometriquadri Arte Contemporanea, Santa Maria Capua Vetere 2019); Limen, a cura di Giada Caliendo (Galleria E-Contemporary, Trieste 2020); Terre di Confine, a cura di Antonello Tolve (Pagea Arte Contemporanea, Angri 2020, Miami 2021, Parigi 2021, Londra 2022, Dubai 2023, Los Angeles 2023).
Born in Salerno in 1973, she graduated in architecture in Naples and attended the Master in Industrial Designat the Domus Academy in Milan.
After the long and important Milanese parenthesis, the return to Salerno marks a fundamental change in her expressive path: her forms are shaped and not drawn, her visions pass from architecture to sculpture. Next to a series of group exhibitions, where she participates with interventions increasingly conditioned by the analysis of a tradition translated into innovation, Napolitano is also a cultural promoter: it is the combination ofform, a rigid container of all beliefs, rules, and inflexible constraints and three- imensional, the intelligence of the ego, the individuality identified with itself and with contingent reality, the secret pact of the artist-a rchitect Deborah Napolitano with artistic action.
The essential feature of this artist is a reverent and compelling respect for the surroundings, the ambient, her ability to grasp the spirit of a place. Among the latest personal exhibitions are worth mentioning Women, curated by Antonello Tolve (Gaba Mc – Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, 2018); Attesa, curated by Galleria E-Contemporary (Trieste 2019); In the intimate rooms of memory (Centrometriquadri Contemporary Art, Santa Maria Capua Vetere 2019); Limen, curated by Giada Caliendo (E-Contemporary Gallery, Trieste 2020); Terre di Confine, curated by Antonello Tolve (Pagea Arte Contemporanea, Angri 2020, Miami 2021, Paris 2021, London 2022, Dubai, 2023 Los Angeles 2023).